Il misuramore

misuratore

Gianni il suo lavoro di Misuramore lo sapeva fare. E lo amava.
Ci metteva passione, cura, e, quel che più importava, altruismo.
Molti andavano da lui, coppie in crisi, amanti dubbiosi, innamorati insicuri, mariti perplessi, single speranzosi.
Ciascuno con i propri interrogativi, in attesa di una risposta all’altezza.

– Maestro Gianni, non so se la mia donna mi ama. Dicono che lei sia in grado di determinarlo con esattezza. Mi aiuti, la prego.
– O stolto amico, e tu pensi che io millanti risposte esaurienti con la facilità di un ciarlatano? Per chi mi hai preso, per Paolo Fox?
– Non mi permetterei mai, maestro. Mi dica cosa occorre e io provvedo.

Questo perché Gianni non era un Misuramore qualsiasi.
Come un accorto chimico aveva bisogno dei suoi ingredienti, dell’esatta quantità di comportamenti e atti, prima di pronunciare la sua indiscutibile sentenza.
Pare che i Misuramori come lui fossero non più di sei o sette al mondo, e certamente Gianni era tra i migliori.

– Sono preoccupato, maestro Gianni. Mia moglie non è più quella di prima.
– Cucina senza amore? Non sente la tua mancanza? Preferisce la canasta con le amiche a una cena con te? Fate l’amore con la stessa frequenza con cui vince il Palermo?
– Magari, maestro. Cucino io, mi cerca e sente la mia mancanza con la stessa frequenza con cui vince il Palermo, e facciamo l’amore a ogni cambio di papa.
– Le tue perplessità sono legittime, figliolo. Vedo un calo del livello amorale dall’ultima volta che sei venuto.

Ma Gianni non era una sorta di investigatore da strapazzo. Dava il meglio sui dubbi degli stessi soggetti che andavano a trovarlo.

– Maestro, io amo Carlotta. Da anni.
– Non farmi perdere tempo, babbeo. Se sei qui qualcosa ti rode. Cosa c’è oltre Carlotta?
– Ecco, mi capita a volte di desiderare altre donne…
– A volte, figliolo? Sincerità.
– Sovente, maestro Gianni.
– Non basta. Pensi a Carlotta e la vuoi accanto a te quando non c’è? Senti l’odore del suo collo anche quando non l’hai accanto? La immagini mentre sei a letto con un’altra?
– Non vado a letto con altre, maestro.
– E questo è già qualcosa. Ma dimmi se gioisci per i suoi successi, se temi per la sua incolumità, se ti immagini di invecchiarle vicino, se ridete come due scemi sotto le coperte, se le prepari risotti come i primi mesi, se la ascolti mentre ti racconta di sua madre durante la partita di champions…
– Quello sempre, maestro.
– Il livello è ancora buono, allora. Qualche desiderio di tette diverse non significa nulla. Anche i tuoi ormoni vogliono sognare.

Il Misuramore Gianni percepiva ogni calo di interesse, coglieva la differenza tra una crisi e una rottura, era in grado di riconoscere prima di tutti il significato di uno sguardo tra due persone, distingueva con chiarezza infatuazione e amore, arrapamento e amore, attrazione carismatica e amore.

Purchè fossero gli altri.
Quando si innamorò della sua insegnante di pilates, ebbe inizio la sua parabola discendente. Non riuscendo a quantificare la portata del suo sentimento, perse sicurezza, fiducia in se stesso e nei suoi responsi, che cominciarono a vacillare.

– Maestro, ho visto la mia fidanzata sorridere col suo smartphone. Ho paura che abbia un altro, lei cosa pensa?
– Così dici? Ma pure la mia ogni tanto sorride con lo smartphone. Allora mi devo preoccupare?
– Ma il guru è lei, io che ne so?
– E parliamone, figliolo. Mi stai facendo venire dei dubbi…
– Intanto allora mi ridia i miei 200 euro, e poi chiacchieriamo.

In breve perse la sua fama, il suo ruolo di maestro, le sue capacità di grande Misuramore.

Adesso convive felice con la sua insegnante di pilates e con la paura di perderla.

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