I due emisferi

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– Ci ho pensato molto sai? In effetti devo dire che l’utilità della tua funzione, occasionalmente, è auspicabile. Benché sarebbe sempre opportuno che ciascuna tua iniziativa passasse sempre dal mio attento vaglio.
– Ma vai a cacare. Ma non ti rilassi mai? Minchia se non ci fossi io, sai che noia!
– Ecco, come sempre non rifletti sulle cose. Senza di me non sarebbe possibile andare avanti, trionferebbe il caos. Rassegnati, ma è così.
– Sai perché una cosa quando non va si dice che è sinistra? A causa tua, caro mio! Un sinistro è un incidente, rifletti su sta cippa!
– Questa tua affermazione non si basa su dati scientifici. È una delle tue uscite.
– E ci mancherebbe che pure io andassi alla ricerca di dati scientifici. Per queste cose pallose ci basti tu. Io sono gioia di vivere, emozione, creatività. In poche parole arte, caro mio.
– Tu sei solo immaginazione. Che senza raziocinio, il mio, non è che sogno astratto.
– Non so perché devi fissarti sulla tua importanza. Ma chi te la nega? Hai problemi di inferiorità nei miei confronti?
– Io? Ma figurati!
– Allora stai tranquillo. Se il Signore ha fatto il cervello con due emisferi, il mio e il tuo…
– …ti ricordo che l’esistenza del Signore è tutt’altro che provata. La scienza è l’unica fonte certa alla quale attaccarsi.
– Uffa! Che noia. Meno male che ci sono io. Chissà senza di me quando rimorchiavi. Forse ti potevi portare a letto signorina Gazzelli, la professoressa di scienze naturali.
– Ti ricordo che le mie conquiste sono superiori alle tue.
– No, le nostre conquiste sono uguali. E la prima mossa l’ho sempre fatta io.
– Se non era per me avrei fatto certe figuracce! Ma ti pare che uno conosce una ragazza e le chiede subito di uscire?
– No, figurati. Sta lì giorni a decidere se è il caso di chiamarla, quante possibilità di compatibilità ci sono, e nel frattempo quella se n’è uscita con tuo cugino.
– Senti, se io sono così è solo colpa tua.
– Colpa mia? È nuova sta storia?
– No. Se tu non mi avessi fatto fare un sacco di cazzate, se non mi avessi fatto soffrire, se non facessi tutto senza protezione, se la smettessi di sentire le emozioni senza pelle, dritte dentro le viscere, io forse adesso avrei meno lavoro.
– Potrei dire la stessa cosa.
– Tu? Sentiamo!
– Sei tu che mi freni, che soppesi ogni cosa, che valuti le conseguenze, come se le conseguenze si potessero prevedere, che pensi troppo prima di agire. Io devo riequilibrare, perché la vita è vento in faccia, graffi sulla viso e sul cuore, caro il mio razionalone!
– Sono io che consento di essere umani e non animali.
– E cos’hai contro gli animali? In fondo cosa siamo anche noi?
– Balle. La differenza allora tra un cretino e una persona intelligente la decido io, la mia metà. L’istinto ce l’hanno tutti. È nulla senza controllo.
– Che fai, pubblicità subliminale? Mi fai ridere. Non si vive senza emozioni.
– Si, forse hai ragione.
– No, ho sentimento.
– Ci ho riflettuto, in verità anche tu sei necessaria. Certo, non quanto me, però…
– Baciami e stai zitto, scemo!
– Si, però prima riflettiamo un attimo… No, cosa fai? Aiutooooo!

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